martedì 24 marzo 2015

Liberare gli antenati

Liberare gli antenati

Liberare gli antenati è un processo che insegnano in India, nell'università in cui sono stato. Il 2 agosto 2014 la mia trainer qui in Italia lo ha riproposto.

Si tratta di lasciarli andare nella Luce e smettere di trattenerli in questo piano a basso livello per attaccamento, desideri inesauditi, promesse non mantenute e simili.
All'inizio ho immaginato un carro con tutti questi parenti e conoscenti, ovviamente dovevo spingere da solo e qualcuno metteva qualche bastone tra le ruote per simulare le promesse non mantenute. Ad un certo punto il carro è diventato un autobus.

Nella parte più profonda del processo c’era solo nonna Carmela e zio Nino che andavano tranquilli verso l’alto, su delle scale mobili.

Ho sentito anche dispiacere, per il fatto che la casa del nonno fosse disabitata, infatti lui abitava con la figlia da molti anni. Subito dopo ho avuto il desiderio di fare un pranzo come una volta.
Fortunatamente l'abbiamo fatto, perché pochi giorni dopo il Nonno è caduto e a seguito della frattura al femore non è più potuto tornare nella sua casa.

Tutti dovrebbero liberare gli antenati!

lunedì 23 marzo 2015

I primi sette giorni a Chennai

I primi sette giorni a Chennai
I primi sette giorni a Chennai sono stati perfetti!
Ogni tassello è andato al proprio posto. Nelle lezioni abbiamo parlato di chakra, kundalini, rapporto con i genitori, perdono, fioritura del cuore, amore incondizionato e altre sciocchezze simili.

Ho sentito già dai primi giorni un gratitudine fuori dal normale, nei confronti delle guide e soprattutto delle donne che lavavano i nostri vestiti e raccoglievano l’erba “incrostata” dai prati.
Una gratitudine tale che ho sentito il bisogno di aiutarle. Ho provato a chiedere ad una delle donne, un altro mazzetto di rametti che usavano per grattare quell'erba, ma non capendoci, ho iniziato a mani nude. 

Al primo gesto ho iniziato a piangere. Ho percepito la sacralità dei lavori più umili. La possibilità di meditare e contemplare ciò che ci circonda, anche mentre il corpo si muove. Ho continuato per un po' finché un’ultima intuizione mi colpì, la potenza del qui-e-ora senza giudicare e la beatitudine che si sperimenta.

Purtroppo o per fortuna il mio modo di scaricare le energie in sospeso, o cariche emotive, è il pianto. Anche se da fuori sembra una cosa triste, e all'inizio anche da dentro, prenderà presto il sapore della liberazione.

La paura di addormentarmi e perdere il controllo del respiro mi ha tenuto sveglio la quinta notte e la paura di lasciare il corpo mi ha tenuto sveglio la sesta notte.

Il settimo giorno è stato incentrato sul perdono. Quando capisci che le persone che ti hanno fatto del male hanno fatto il meglio che potevano per le loro possibilità. Quando capisci che hai attirato tu quelle sfide proprio per poterle superare. Quando capisci che tutti siamo il risultato dei nostri condizionamenti, dovuti a genitori o altre persone che a loro volta sono il risultato dei loro condizionamenti. A quel punto anche il senso di colpa che puoi ancora avere, perde di significato. Non c'è colpa. Ci sono solo infiniti livelli di consapevolezza.

Questo è solo un riassunto dei miei primi sette giorni a Chennai.

venerdì 20 marzo 2015

Tre giorni di buio

Tre giorni di buio

Tre giorni di buio totale! Senza musica, cellulare o candele! 

Premessa
Mercoledì 15 Ottobre 2014 viene a trovarmi la mia ex compagna per darmi due notizie: 1) è passata di ruolo in una scuola pubblica. 2) frequenta un’altra persona da luglio.

Sabato 18 avrei dovuto iniziare la meditazione dei tre giorni al buio, ma venerdì 17 ho cercato di starmene tranquillo. Ho preparato la casa per avere buio già dal sabato mattina. Sono rimasto chiuso in casa il più possibile guardando qualche video di Daniele Penna su youtube.

Tre giorni di buio
La giornata di sabato è passata abbastanza velocemente. L'ho passata piangendo. 

La domenica non voleva proprio finire. Sapevo che il dolore che provavo era puro attaccamento e ho chiesto varie volte di trasformarlo. Poi arrivarono molti pensieri su come avere conforto sfogandomi con qualcuno e lunedì sera, ho ceduto alla tentazione e ho chiamato una persona che sapeva cosa stavo facendo.

R: “Come stai?”
io: “Abbastanza bene in realtà”
R: “Ma quando finiscono i tre giorni?”
io: “Domani mattina”
R: “Allora perché mi hai chiamato?”

A seguito delle risate generali mi ha consigliato di tenere duro fino al termine dei tre giorni.

In seguito alla telefonata, ho "visto" come la mente cerca persone che possano dire parole di conforto e farle partecipare al proprio dolore. Anche se ho infranto la regola, è stato molto utile.

Mi facevo film mentali su commenti che avrei potuto fare per ottenere compatimento. Compiangersi è un modo per abbassare le energie e rimanere più tempo possibile nel disagio, nel dolore. Alla mente piace il dolore perchè così riceve attenzioni (energia) e abbassa il livello energetico dell'altro.
Ho chiesto di trasformare la necessità di compatimento ed effettivamente mi è sembrato di riuscire a resistere molto meglio dal chiamare persone con la speranza di un conforto.

Anche se non ho saputo resistere a tutti gli impulsi.

Dopo qualche mese posso confermare che questa mia abitudine è quasi sparita e anche il mio attaccamento!

Consiglio a tutti tre giorni di buio!

mercoledì 18 marzo 2015

Il mio viaggio in India

Il mio viaggio in India
Il mio viaggio in India è stato un viaggio dentro di me. Ho visitato solo un luogo, un'università, dove si medita ogni mattina per preparare la mente all'insegnamento del giorno. Dopo la colazione c'è la lezione di teoria. E nel pomeriggio si entra in noi stessi per portare Luce sulle nostre ombre, ovvero portare in superficie i condizionamenti negativi nascosti nel subconscio. Far affiorare le paure più nascoste per non vivere la vita a metà. 

Le paure psicologiche ti proibiscono di goderti una nuotata nel lago al tramonto, per paura dell'acqua. Ti impediscono di dormire per paura di perdere il controllo della respirazione o per paura di lasciare il corpo alla volta di viaggi astrali indesiderati. Ogni giorno un tassello andava al proprio posto! Ho perdonato, mi sono perdonato e soprattutto ho capito che non c'era niente da perdonare. Questa è solo un antipasto del mio viaggio in India!

martedì 17 marzo 2015

è tutta mente!

è tutta mente!

è tutta mente! I limiti che ci impostiamo sono mentali, il nostro potenziale è illimitato, ma ci abituiamo a quei risultati e quindi non ci proviamo neanche a fare meglio. In tutti i settori della vita!

Ad esempio, io stesso nei periodi in cui andavo a correre, jogging leggero, facevo al massimo 35 minuti, dopo essere partito dai 20 minuti e aumentando gradualmente. Un giorno ho cambiato percorso, ho corso a sensazione, pensando di fare come al solito o al massimo 5 minuti più del solito, quando sono tornato alla macchina erano trascorsi 65 minuti!

Abbattuto quel muro, ci ho riprovato e sono riuscito ad arrivare a 80 minuti, 93 minuti e 100 minuti.
Adesso cerco di correre ogni giorno un oretta per non rischiare di annoiarmi e saltare giornate. Infatti per creare un'abitudine, dobbiamo sforzarci di ripetere quel comportamento che vogliamo interiorizzare, per almeno 66 giorni!

è tutta mente!

Anche nel lavoro, ci abituiamo a quella routine, a quello stipendio e non pensiamo a rischiare cercando qualcosa di diverso, per paura di lasciare una posizione "sicura" con qualcosa di incerto ma potenzialmente più remunerativo. Qui il discorso si fa complicato perché quando facciamo ciò per cui siamo nati, in automatico le cose vanno al loro posto.
Nelle storie affettive ci capita di portare avanti relazioni che si trascinano, solo per non dare dispiacere ai familiari e per non affrontare il disagio iniziale. La relazione funziona solo quando c'è la volontà profonda di farla funzionare, da entrambe le parti.

è tutta mente!

La Carica Emotiva

La Carica Emotiva

La carica emotiva è un emozione non vissuta completamente e somatizza nel corpo. L'auto osservazione scioglie queste cariche emotive. Per fortuna la guarigione riconnettiva non ha bisogno della nostra attenzione!

Anna ha avuto un'altra esperienza da testimoniare. Aveva dolore alla zona lombare della colonna vertebrale. Durante il trattamento ha sentito come un grumo di energia che si scioglieva. Come un liquido caldo che si diffondeva nelle zone limitrofe a dov'era il dolore. Probabilmente si è sciolta una carica emotiva.

lunedì 16 marzo 2015

Il trattamento che ho ricevuto

Il trattamento che ho ricevuto

Il trattamento che ho ricevuto per la prima volta è stato a inizio ottobre. Grazie a Adrienne Fasol di Vittorio Veneto. Ne ho ricevuti tre, secondo me la più significativa per voi è la prima. In quell'occasione ho sentito come un dito invisibile che mi premeva sul costato, a sinistra. Mi toccava proprio in un punto che mi doleva alla pressione, da un paio d'anni. 

Questa pressione è durata alcuni minuti. Dopo di che il dolore è sparito! Questo è stato un miracolo non indifferente in quanto confermava la presenza nella stanza di entità non visibili ai miei occhi. Una volta avuta una conferma del genere, la mia mente ha ammesso questa possibilità e ha reso possibile molti altri avvenimenti, tutto grazie al trattamento che ho ricevuto.

domenica 15 marzo 2015

La Scettica

La Scettica
La scettica è quella mia amica con tanti problemi, che piuttosto che dartela vinta si fa tagliuzzare dal chirurgo. Scherzo ovviamente, lei è stata coraggiosa e ha voluto provare un trattamento. All'inizio niente, poi niente, ad un certo punto sente qualcosa e facendo finta di niente apre gli occhi per vedere se avevo le mani proprio lì dove lei sentiva.

Veramente scettica. Ha sentito muoversi dell'energia nella zona del ventre, dove lei effettivamente ha il problema. Se non risolve in breve tempo, dovrà intervenire chirurgicamente. Faremo altre sessioni. Chissà quante ne troverò come la scettica.

Non ha sentito niente!

Non ha sentito niente!
Non ha sentito niente! Una signora sui 70 anni che ha avuto un incidente in auto, durante il mio trattamento non ha sentito niente! Queste energie ancora non le capisco, in base a cosa si fanno sentire oppure no? Anche 2 scettici hanno sentito qualcosa, ma forse c'è l'ingrediente paura da considerare? Se una persona ha paura di sentire qualcosa, meglio non senta niente. Nonostante tutto questa signora, durante l'intera ora di trattamento ha sentito in due circostanze un profumo come di fiori, vi assicuro che l'unico profumo che ho sentito nella sala da pranzo in cui siamo stati tutto il tempo era quello della cena che stava preparando! Comunque me ne faccio una ragione, lei non ha sentito niente!

Giocare con le sfere di luce

Giocare con le sfere di luce
Giocare con le sfere di luce è iniziato ad essere interessante a settembre 2014 mentre leggevo "Guaritori Russi, vivere senza malattie" dove ci sono vari esercizi da praticare. Sempre avuta la sensazione che potessimo dirigere energia dove volevamo, ma solo con un po' di disciplina ho iniziato a sentire calore nella mano in cui immaginavo la sfera di luce e appena la spostavo sull'altra mano, la prima si raffreddava e la seconda si scaldava. Potete tranquillamente pensare che ho visto troppe volte Dragonball e che mi sono suggestionato da solo, il vero problema è che ci auto-suggestioniamo a pensare che tutto questo sia impossibile! Provate anche voi a giocare con le sfere di luce!

Testimonianza madre e figlio

Testimonianza madre e figlio
Testimonianza madre e figlio di Rivignano, prima è venuta lei e durante il trattamento ha sentito vari formicolii e dolorini alla cervicale, al braccio, all'anca e alla coscia sinistra. Nei giorni seguenti mi ha confermato di sentirsi più leggera e sciolta nei movimenti. 


Poi è venuto il figlio, molto scettico, ma il dolore al ginocchio si stava facendo importante e ha voluto provare questa strada. Mentre la madre fa il mio stesso percorso di provenienza indiana, il figlio non conosce queste energie sottili, ma in questa occasione ha avuto importanti sensazioni. Oltre a vari formicolii, ha sentito il braccio destro "ghiacciato" e il braccio sinistro "bollente" (parole sue). 
Nei giorni successivi mi ha confermato che il ginocchio stava meglio. Entrambi sono venuti una seconda volta ed entrambi hanno avuto sensazioni forti durante il trattamento. Grazie alla testimonianza madre e figlio!


Leggendo Solomon Speaks

Leggendo Solomon Speaks

Leggendo Solomon Speaks, oltre a risuonarmi tutto quello che Eric Pearl raccontava, è successa una cosa a dir poco curiosa. Una mattina di fine settembre 2014, durante una meditazione chakra dhyana, la mia mano ha iniziato a muoversi, come a sventagliare qualcosa. Accenni di quel movimento li avevo già avuti, ma non con tale intensità.

Mi è tornato alla mente il libro "Conversazioni con Dio" che ho avuto modo di leggere in estate. Quindi ho pensato alla scrittura impersonale e ho preso una penna! Ho lasciato andare pensieri e giudizi (e paure) su quello che stava accadendo, dopo un paio di tentativi non solo la penna si muoveva, ma formava una parola. Dopo la parola si delineò un disegno. Quella parola l'ho ritrovata il pomeriggio stesso in "Solomon Speaks" e quel disegno mi diede l'idea di frequentare il corso di massaggi. Ho avuto altre conferme del fatto che il corso di massaggi fosse una cosa buona per me. Ma il disegno si riferiva alla guarigione riconnettiva, non so perchè non ho collegato subito. Prima di prenotare il corso del 27 marzo a Verona, ho aspettato di leggere anche il primo libro di Eric Pearl "The Reconnection". Sono accadute altre cose leggendo Solomon Speaks.

Testimonianza di Anna


Testimonianza di Anna

La testimonianza di Anna è di parte, perchè è mia madre. Ma il maggior numero di trattamenti li ho fatti a lei, e lei è molto sensibile alle energie sottili, quindi mi aiuta a capire cosa succede mentre le mie mani fanno quello che devono fare.

Sabato 17 gennaio 2015 sente qualcosa aggrappata dietro la sua schiena, come un cilindro di qualche sostanza nera e appiccicosa. Inizio a passare la mia mano destra sul suo corpo, a distanza di 15cm, e ad ogni chakra sento il desiderio/bisogno di muovere la mano come per accompagnare il vortice di energia in corrispondenza del chakra. A questo movimento si alterna una pulizia dell'aura. Come a voler rimuovere della sporcizia dal corpo energetico. Dopo 40 minuti le mani non mi danno altri segnali e anche lei conferma di non sentire più la presenza di questa sostanza, ma sente dolore, come se fosse rimasta la ferita o l'infiammazione. Per 2-3 giorni ha avuto febbre alta e poi è stata bene. Questa è solo una delle testimonianze di Anna.